“L’inverno si trasforma sempre in primavera” ci insegnano i maestri orientali.
E anche quest’anno la primavera arriva, con la sua forza rigenerante, che stordisce, quasi, come una sorpresa attesa. Con i suoi primi fiori e una temperatura più mite che ci ristora.
Per festeggiare questo giorno speciale, l’equinozio di primavera, è bello uscire all’aria aperta, godersi le meraviglie del nostro Appennino tosco-emiliano per osservare i primi germogli, ad ascoltare la voce degli uccelli che cantano la nuova stagione.
Noi ne approfittiamo per andare a trovare chi ha la primavera nel nome: Daniela e Luciano dell’Agriturismo Aia Fiorita.
La loro azienda agricola si trova proprio lungo la Via della Lana e della Seta, nell’ultimo tratto della quarta tappa, prima di scendere a Vernio, procedendo sulla variante di crinale.
La loro accoglienza è sempre molto calorosa, Daniela con il suo eterno sorriso e Luciano già con il grembiule da cucina, pronto a rifocillarci con i suoi squisiti salumi. La loro struttura è accogliente ma nella maniera di un tempo, senza fronzoli o lussi, che conserva in qualche modo un suo fascino originale anche se hanno lavorato sodo per ristrutturarla al meglio, con tutti i confort e i servizi che cerca un viaggiatore.
Fermarsi a dormire all’Aia Fiorita è un’esperienza unica, perché unica è questa coppia che ha deciso da qualche anno di dedicare interamente la propria vita al recupero di questa azienda che per tanti anni è stata della famiglia di Luciano ma era gestita da terzi, lui impegnato nel suo lavoro di perito agrario in comunità montana, lei di amministrativo in un’industria tessile. Appena in pensione, Luciano si è messo subito al lavoro, con la ristrutturazione di interni ed esterni, per migliorare l’ambiente ai clienti. Donatella sperava di poter passare un po’ più di tempo al mare… ma lo ha affiancato volentieri nel suo impegno e adesso è felice di essere con lui in questa avventura! Ci sarà tempo per il mare… forse. Adesso c’è da dedicarsi all’azienda agricola che cresce sempre più. E poi, c’è anche il figlio al loro fianco, Jacopo, che ancora lavora in un salumificio ma che è qui appena può, per cucinare insieme al padre, lo “chef” e alla mamma, che in cucina non si ferma mai.
E poi ci sono gli animali, che vanno seguiti sempre, come dice Daniela, sbuffando: “Gli animali mangiano tutti i giorni!” ma poi ci mostra con gioia tutte le loro creature, libere di pascolare liberamente nel terreno che circonda Aia Fiorita: i quattro pony che puoi incontrare anche lungo la strada, capeggiati da Sissi, la capretta Lucrezia, allattata al biberon, il cane Poldo e il loro orgoglio, i maiali di razza “grigio”. Si tratta di una rarità alla quale Luciano tiene tantissimo, una razza antica che mette insieme due razze: la qualità della Large White con poco grasso e la rusticità della cinta senese che ha la possibilità di vivere al pascolo. I loro maiali sono più magri e resistenti e vivono fuori, liberi al pascolo in un recinto di oltre 5000 mq. Ecco perché i salumi che ci hanno offerto sono così squisiti! è la loro produzione riservata agli ospiti e a una piccola vendita diretta.
Tutto quello che Luciano ci cucina proviene dalla loro produzione e Luciano parla con orgoglio della sua attività: “C’è tanta soddisfazione nell’allevare i propri animali, nel riuscire a produrre dalla terra. Il contadino è un artista, non è un lavoro, ma sto imparando le tecniche per migliorare sempre più.”
La sfida di adesso è la certificazione biologica, per il loro orto e per il frutteto che adesso ha un impianto di 600 meli e 200 ciliegi. Con 10 arnie si produce poi il miele per dolci e colazioni e dal bosco proviene la legna da vendere. Le spese sono tante per la totale conversione al BIOLOGICO, tanti gli adempimenti burocratici. “Ma noi crediamo tanto nei sapori di una volta” incalza Donatella “siamo sempre stati biologici, ora ci manca solo “il foglio” e anche se c’è un ritorno al cibo genuino, la strada rimane sempre difficile, la gente è abituata alla frutta bella, tutte uguali, senza imperfezioni, le nostre mele sono piccole, diverse tra loro. Ma questo è il cibo che mangiamo noi e che riserviamo ai nostri ospiti. L’accoglienza turistica ci dà tanta soddisfazione, non sono più clienti, tornano, diventano amici, si ritrovano qui con le loro famiglie e i loro amici, da tutta Italia.”
Insomma, un’azienda familiare, Aia Fiorita, dove ritrovare i sapori e il calore di un tempo. Un luogo dove ristorarsi, corpo e anima, pronti ad affrontare con energia la nuova stagione!
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