Percorrere la Via della Lana e della Seta significa assaporare la magia di quegli stessi angoli di territorio, compresi tra Bologna e Prato, che hanno ispirato le menti geniali di numerosi personaggi illustri di fama internazionale.
Le modalità con cui trascorriamo il nostro tempo, l’atteggiamento che adottiamo davanti alle sfide quotidiane e le abitudini che ci creiamo giorno dopo giorno impattano sensibilmente lo sviluppo del nostro genius e ne abbiamo avuto la piena dimostrazione durante la pandemia. C’è chi si è sentito oppresso dalla vita cittadina e ha cercato nella natura la sua evasione, chi si è fatto forza e non ha ceduto alla frustrazione di questo triste momento storico che stiamo vivendo e c’è chi si è reso conto di vivere una vita infelice e ha trovato il coraggio di perseguire la propria felicità.
Se da una parte il covid ha stravolto le nostre vite e i nostri progetti, dall’altra parte ci ha aperto gli occhi e il cuore verso l’ambiente naturale e la parte più intima di noi stessi. In questi ultimi anni, più che mai, abbiamo potuto sperimentare in prima persona quanto la natura influenzi il nostro stato d’animo e la nostra salute psico-fisica, comprendendo come una boccata d’aria fresca sia una doccia rigenerante per la nostra mente e il nostro corpo. Se ci pensiamo bene, l’ambiente naturale ha da sempre funto da musa ispiratrice per tanti artisti e geni, rendendosi anche luogo di incubazione della loro creatività ed è proprio con questa consapevolezza che si sta ampliando la crescente domanda di eco team building, incentive e percorsi di formazione esperienziale in mezzo alla natura.
Percorrendo i 130km di sentiero della Via della Lana e della Seta, paese dopo paese, ci rendiamo conto di quanto il territorio attraversato abbia “sfornato” negli anni menti brillanti che con il proprio genio hanno segnato la storia e la cultura non solo locale ma anche internazionale.
Nella città della Lana, ecco che, ad esempio, nel 1335 nacque Francesco di Marco Datini (detto “il Mercante di Prato”), la più grande fonte mondiale della storia economica a cavallo tra Trecento e Quattrocento, nonché il simbolo dell’intraprendenza pratese a cui è dedicato il monumento in piazza del Comune. In epoca più recente, invece, sempre qui si sviluppò la creatività della famiglia Fratellini, la più nota nel panorama europeo dell'arte circense, e quella dello stilista Enrico Coveri, che con le sue paillettes ha scritto parte della storia della moda Made in italy. Lo scrittore cinquecentesco Agnolo Firenzuola (o Fiorenzuola) e il grande attore Giustino Durano hanno, invece, scelto Prato come luogo in cui trascorrere gli ultimi anni della loro vita.
(Crediti foto: www.comune.prato.it)
Avvicinandosi al crinale tosco-emiliano, tra i primi boschi della Val Bisenzio, nel paese di Vaiano, trovò casa lo scultore Lorenzo Bartolini, considerato da tutti l'esponente più significativo del Purismo italiano e autore del Monumento Malvezzi Angelelli, custodito presso la Certosa di Bologna. Ecco, ora, che mettiamo piede in territorio emiliano ed incontriamo il paese di Castiglione dei Pepoli, luogo natale del più grande Rigoletto al mondo, Leo Nucci.
Attraversato il Parco Regionale dei Laghi di Suviana e di Brasimone e proseguendo per la Via della Lana e della Seta, giungiamo a Grizzana Morandi, nota per l’eclettica Rocchetta Mattei, costruita dal pittore Giorgio Morandi per ospitare il conte Cesare Mattei, uno dei fondatori della Cassa di Risparmio di Bologna ed inventore dell’elettromeopatia.
Nella zona del Contrafforte Pliocenico, invece, trovò il suo “rifugio-laboratorio” Guglielmo Marconi, che nel 1909 ricevette il Premio Nobel per la fisica per aver inventato il radiotelegrafo.
Partiti da Piazza Duomo, a Prato, siamo giunti, quindi, in Piazza Maggiore, a Bologna, madre di innumerevoli geni, tra cui Luigi Galvani, inventore dell’elettricità biologica, e di artisti come il regista Pupi Avati e il poliedrico Pier Paolo Pasolini. Altri personaggi famosi radicati in questa città sono Lucio Dalla, Francesco Guccini, Luca Carboni, Cesare Cremonini, Lodovico Guenzi, Raffaella Carrà, Mara Maionchi, Cristina d’Avena, Alberto Tomba, Stefano Accorsi, per citarne alcuni.
Bologna, infine, ha rappresentato anche un luogo di formazione per autori, letterati e pensatori immortali, come Francesco Petrarca, Niccolò Copernico, Torquato Tasso, Giovanni Pascoli. (Crediti foto: www.fgm.it)
Geni non si nasce, ma ci si diventa grazie all'istruzione, alla formazione, all’esercizio e alla tanta viva curiosità. Solo una mente serena, attiva e stimolata produrrà idee creative.
Cosa aspettiamo? Forza, zaino in spalla e via che andiamo!
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